domenica 8 dicembre 2013

Basta bullismo contro le donne a Napoli: sindaco intervieni contro le babygang

Scrive una ragazza di Napoli: "vi scrivo a nome degli studenti e delle studentesse dell'Università degli Studi di Napoli L'Orientale e della Federico II, per chiedere aiuto a parlare di un problema che lascia del tutto indifferenti le forze dell'ordine: da giorni, fuori dalle università (per la precisione a "Palazzo del Mediterraneo" in Via Nuova Marina 59, e a "Palazzo Santa Maria Porta Coeli" in Via Duomo 219) si verificano atti di bullismo da parte di ragazzini fra i 14 e i 15 anni, che aggrediscono le studentesse alle spalle spintonandole, molestandole e picchiandole. Tanto che molte hanno paura di continuare a frequentare i corsi. Passanti e negozianti assistono indifferenti; solo una ha denunciato, ottenendo dalla polizia una risposta che lascia basiti: e noi che ci possiamo fare? Questo è uno schifo e una vergogna, per questo abbiamo promosso QUESTA PETIZIONE al Sindaco de Magistris:  ci aiutate a sostenerla?

Informo anche che Martedì 10 Dicembre a Palazzo del Mediterraneo si terrà una riunione studentesca in cui discuteremo insieme sul da farsi.

Qui alcune testimonianze postate su facebook:
27 Novembre: Buona sera ragazzi. Sono una studentessa dell'orientale. Voglio raccontarvi una cosa che mi è successa mercoledì sera dopo i corsi. Verso le 17.30 sono uscita dalla sede del Mediterraneo e, mentre camminavo davanti la sede della Federico II di via marina, una ventina di ragazzini di circa 13-14 anni si è fiondata su di me e ha cominciato a picchiarmi. Ho ricevuto pugni e calci e mi hanno lanciato via gli occhiali trascinandomi per la borsa. Dopo un po', senza che nessuno mi venisse ad aiutare, se ne sono scappati ed io mi sono fermata al bar che si trova sulla sinistra del palazzo mediterraneo dove il proprietario mi ha detto che la mia non è stata la prima delle aggressioni avvenute. Vorrei che diffondeste questo messaggio in modo che non capiti di nuovo. Inoltre vi prego, se siete stati anche voi vittime o conoscete qualcuno che lo è stato commentate perché, se si è in molti, è possibile far in modo di avere qualche pattuglia sul luogo per la nostra sicurezza. Grazie mille.
5 Dicembre: Oggi, verso le 17:30 stavo uscendo da palazzo Mediterraneo, quando un gruppo di 10/11 ragazzini (sicuramente gli stessi denunciati poco tempo fa su questa stessa pagina) mi è venuto incontro gridando "wagliù ascit for, vattimm'l a chest". A questo punto mi sono immediatamente rifugiata nell'università e dato che avevo la macchina nel parcheggio sotterraneo ho preso l'ascensore per raggiungere l'auto. Poco dopo, mentre percorrevo corso Umberto in macchina, noto gli stessi ragazzini correre per strada rubando il cappellino di una ragazza e subito dopo buttare a terra un'altra ragazza all'altezza di P.zza Nicola Amore e prenderla a calci. Per fortuna alcuni signori ne hanno acciuffato uno, mentre gli altri si erano già dileguati. Quello che voglio dire con questo post è: ragazze evitate di camminare da sole dopo i corsi, perché è vero che sono ragazzini ma sono numerosi, e vi spingono da dietro, da quanto ho visto, quindi non avete neanche modo di difendervi. Inoltre ho notato che si appostano proprio davanti a palazzo del Mediterraneo quindi è alquanto rischioso trovarseli davanti, cercate di camminare in gruppi con maschi perché cercano ragazze SOLE!
6 Dicembre: Oggi, Corso Umberto, 16.30 finiti i corsi mi avvio al motorino, cammino sul corso con due amiche e un compagno di corso offertosi di accompagnarci, dati gli ultimi fatti. Un gruppo di una decina di bambini sui 12 anni mi si avvicina urlando, ridendo e insultandomi. Si avvicinano e iniziano ad offendermi e sputarmi a dosso ripetutamente, uno di loro imita il gesto della pistola con la mano e mi dice in napoletano di dargli il cellulare. Gli rispondo in napoletano che da me non avrebbe avuto nulla. Lo stesso aggiunge, sempre in napoletano di dargli anche il casco. Gli rispondo sempre in dialetto che il casco gliel'avrei dato, ma sulla testa. Gli appoggio il casco sul capo, avevano già iniziato a spintonarmi, e lo sollevo per spaventarlo. Allora scappa, seguito dal branco e comincia a correre, mentre fingo di inseguirli. Che schifo.
Il culmine si è raggiunto con l’aggressione a una ragazza con le stampelle, matricola: Sono mancata per parecchio tempo all'Uni, son tornata questa settimana. Per mia sfortuna ho lezione tutti i giorni al Mediterraneo + Duomo. I primi giorni sono stata accompagnata da un parente, in quanto a causa dell'intervento per il quale sono stata assente,adesso giro in stampelle. Mercoledì ero da sola, spostandomi dal Mediterraneo a Corso Umberto I ho notato che lungo tutta la stradina privata c'erano ragazzini appostati agli angoli. Soprattutto all'altezza degli scalini. Loro non hanno fatto nulla.... Mercoledì. Mi hanno osservata e puntata finchè non sono salita in auto. Giovedì ero di nuovo al Mediterraneo, da sola, di nuovo con le stampelle, e di nuovo loro. Ho finito la lezione al Mediterraneo in anticipo per potermi spostare verso l'altra sede. Appena ho messo piede fuori dall'edificio mi hanno seguita, chiamata, presa in giro ed infastidita, ma non è stato nulla fino alla frase '' wajiù vuttam'c nguoll ''. Mi sono ritrovata 4 - 5 - 6 ragazzi, non li ho contati, ADDOSSO, che mi hanno dato calci alle stampelle, facendomi cadere a terra, rotolare sugli scalini, trascinata per la borsa e i capelli, insultata, molestata e tirata a calci come una palla per cani. Sono riuscita a prendere una stampella ed ho reagito. Erano le 14 e non c'era praticamente nessuno, c'è stato solo il rumore di un cancello che li ha intimoriti e sono scappati, ed io sono rimasta lì, a terra. Ragazzi, io sono letteralmente terrorizzata. Non è la prima volta che subisco violenze di questo tipo e pensavo che, almeno con l'Università, potessi superare le brutte esperienze del passato, ma a quanto pare la mia vita e la condizione di tutti gli studenti va sempre peggio. Oggi, come vedete, sono a casa. Lunedì ho lezione, ma ho paura di '' fare ciò che mi spetta '', ovvero di poter andare all'Università. Chiedo sostegno a tutti voi, matricole e non. La polizia non farà nulla, ho denunciato il fatto e mi hanno detto '' signurì, nuij che putimm fa?'', se giustizia non ce la fanno, ce la facciamo NOI. Sono una matricola, non conosco praticamente NESSUNO in questa Università e viaggio da sola, adesso accompagnata dalla paura di essere stuprata / picchiata. Aiutatemi, aiutiamoci.
Tutto ciò avviene tra l’indifferenza della gente e il mancato aiuto da parte delle forze dell’ordine. La denuncia contro ignoti serve a poco: noi vogliamo una pattuglia che controlli quella zona o, magari, poliziotti in borghese in grado di intervenire.
Ci siamo scambiati gli orari delle lezioni in modo da poterci muovere in gruppo e non da sole, abbiamo letteralmente BOMBARDATO di e-mail le redazioni di giornali locali, Striscia la Notizia, Nadia Toffa, Giulio Golia, Le Iene, il sindaco De Magistris. Vediamo chi ci ascolterà.
  

lunedì 18 novembre 2013

Ripartiamo dalla politica femminile: che non è solo questione di donne

Siamo felici di inaugurare oggi questo nuovo blog regionale della Campania, in collegamento con la rete-blog della Politica Femminile: strumento collettivo e orizzontale aperto a tutte le donne attive sui territori che desiderino partecipare. Portando qualcosa di cui il mondo ha molto bisogno, la nostra regione inclusa.
Di cosa si tratta, e come funziona? Una descrizione la trovate qui. Sottolineiamo che, se ci interessano le donne elette, in quanto fanno politica nelle istituzioni, ci interessa ugualmente il contributo di tutte le donne che fanno politica in quanto impegnate nella cultura e nel sociale, di quelle interessate alla cittadinanza attiva (e anche - di tutte quelle che - nel bene e nel male - nemmeno sanno di farla ma la fanno, con i loro comportamenti quotidiani). 
Però nel nostro primo post, facendo una riflessione sulle politiche, ci piace anche ricordare quanto recentemente osservato in questo report, e cioè che la regione Campania si trova al primo posto, ad oggi, per percentuale di donne elette in consiglio regionale: la miserabile media di donne presenti nei consigli, infatti, se a livello nazionale è solo del 13,9%, sale al 25% nella nostra regione. Fanalino di coda assoluto la Basilicata, senza nemmeno una donna eletta.
Da cosa discende questa differenza nelle percentuali di donne elette nei consigli regionali? Il sistema elettorale non la può spiegare: tutte le regioni italiane eleggono il proprio consiglio secondo la Legge Tatarella, un sistema proporzionale con premio di maggioranza che ammette alcune modifiche secondarie (come liste bloccate, preferenze, diverse soglie di sbarramento, eccetera).
La Campania deve i suoi risultati dall’aver introdotto nel 2009 la doppia preferenza di genere: gli elettori hanno la possibilità di indicare 2 preferenze, votando però obbligatoriamente un uomo e una donna. Una legge per riequilibrio di genere nel rispetto della Costituzione, che ha subito, e superato, attacchi tesi a invalidarla.
Un’opzione poi bocciata con il voto segreto in diverse altre regioni (dalla Puglia alla Sardegna), e che attualmente ha trovato un'applicazione nelle elezioni comunali, come spiega questo spot.


Tornando alla nostra regione, solo questa clausola ci ha permesso di aumentare di 20 punti percentuali la presenza femminile in consiglio regionale.
Le donne dunque hanno fatto passi avanti – anche se ancora molto c’è da fare. Vogliamo far avanzare anche la politica femminile? Si tratta di qualcosa che non ha sesso biologico: ma piuttosto di nuovo metodo e innovative filosofie.
Siamo qui per questo e abbiamo bisogno di voi.. con pazienza inizieremo a tessere un quadro comune che diventi luogo di vero confronto e di incontri: siete tutte invitate a partecipare, buon lavoro a tutte.